Lo so, lo so, ve lo stavate chiedendo tutti. E Madreh vi accontenta.
Ecco un pratico elenco che vi permetterà di navigare con me l’oceano di consapevolezze maturato nel tempo:
- Lo mostrò inevitabilmente la primissima ecografia: prima ancora di conoscere il sesso si vedeva benissimo la forma da gattino. Fidatevi.
- Appena venuto al mondo con cesareo d’urgenza, il Giovin Signore era dotato di rossa peluria e muri di cipischie negli occhi. Come un gattino (l’Omino da piccino, in particolare).
- Il colore
del pelodei capelli è ancora fin troppo simile a quello dell’Omino. - Le sue unghie sono artigli affilatissimi. Come quelle dei gattini.
- Ha imparato a dialogare con l’Omino prima che con noi.
- Ha imparato a dire “Mini” prima di dire “babbo” (*).
- Gli è caduto (**) un gattino in faccia che aveva a malapena un anno.
- Si arrampica ovunque, se gli venisse permesso anche sul cancello. Probabilmente per cadere in faccia al gattino (ex) come vendetta personale (il che lo renderebbe ancor più gattino).
- Quando poccia fa il pane. Con quelle unghie affilate come il peccato. Come un gattino (***).
- If I fit, I sit. Ovunque. Mai lasciare una scatola incustodita, MAI. Come un
gattinqualunque gatto di qualunque età. - Le sue storie preferite sono le avventure del Gatto più gatto del mondo, inventate appositamente da Madreh per lui.
- Risulta oggettivamente impossibile a) fotografarlo senza che si muova e b) fotografarlo insieme al gatto. Perché è un gatto, dai.
Vi bastano dodici consapevolezze? No?
Non preoccupatevi, il futuro ne porterà sicuramente altre.
Intanto beccatevi una foto mossa del Giovin Signore. Ha anche il sottopelo. Non so di cosa possa esserci bisogno per convincervi della sua felinità.
(*) La parola “Babbo” in verità è arrivata dopo molte, molte altre cose. Foppeddillo e soprattutto per rigirare il dito nelle piaghe aperte di Padreh.
(**) Avete capito bene. Caduto. Da un cancello. E invece di centrare Madreh, che era più vicina, ha fatto parcour su Culino, rendendolo suo fratello di sangue.
(***) Le gatte sono delle sante. Rispetto per le gatte che a tre mesi se li scrollano di dosso, ‘sti macellai in miniatura.
2 commenti su “Perché Culino è un gatto”
Mi sa che avete generato la versione live di Calvin combinato con Hobbes…
Ora che me lo fai notare… hai perfettamente ragione XD