Stanca, ma lieta per le piccole cose. Persone che ti tingraziano, stanze che risplendono, colori che esplodono. Le ginestre in fiore. I festival di fine anno. I panini che non arrivan- ah no, QUELLI NO. Ma tante cose, sì.
Trasferimento ad Arezzo ottenuto. Oddio sì. Accarezzo un ricciolo biondo del Giovin Signore, che stasera era talmente cotto che si è addormentato tutto tranquillo con Padreh, appena entrato nella quarta decade. Non posso fare a meno di pensare che le mie dita sanno bene quando la mattina dopo mi aspettano […]
O Giovin Signore, tu che discorri con la prolissità un filosofo tedesco (*) e l’arguzia di un epigrammista, tu che sai evocare emozioni e situazioni con la vis creativa di un poeta, tu che misuri a largh- piccoli passi il nostro mondo commentandone la bellezza contradditoria, tu! Tu meriteresti che […]
Riflessione rapida, che il tempo è poco. Sono fortunata. Pur nel marasma, riesco comunque a ritagliarmi momenti speciali per me. E nonostante si veda bene che anni, chili di troppo e stanchezza abbiano il loro peso, la testa funziona. Bene, mi’.